L’OMCeO Lecce protagonista a New York al Convegno mondiale delle Associazioni Donne Medico
La violenza contro gli operatori sanitari non è più un episodio isolato che viene stigmatizzato e verso cui si prendono immediatamente opportuni provvedimenti, ma rappresenta ormai una vera e propria presenza costante nei titoli delle testate giornalistiche per il ripetersi continuo di nuovi episodi di aggressione. L’aggressività si può presentare come attacco fisico o psichico, insulto o minaccia ed è il risultato di perdita di rispetto per le istituzioni in generale, si verifica all’interno delle strutture sanitarie contro medici e infermieri da parte di pazienti, loro parenti o assistenti.
La continuità assistenziale e i servizi di emergenza sono i luoghi in cui si concentrano la maggior parte delle aggressioni, ma nessun ambito è ormai immune: dalle corsie ospedaliere agli ambulatori di medicina generale. Sono strettamente necessarie misure per ridurre questo fenomeno in modo da migliorare l’organizzazione dei processi e sistemi di sicurezza all’interno delle strutture sanitarie.
A tale scopo già nel 2016 la ASL LE ha distribuito in tutte le sedi provinciali di Continuità Assistenziale un questionario elaborato dalla sezione di Lecce dell’Associazione Italiana Donne Medico con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Lecce. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di analizzare l’incidenza di questo problema nella nostra provincia, di rilevare le carenze sul piano di sicurezza delle sedi di continuità assistenziale, di rilevare i reali episodi di violenza che si sono registrati, nonché recepire le proposte per un piano d’azione.
L’analisi dei questionari ha fatto rilevare che gli episodi di violenza verbali sono perpetrati in ugual misura nei confronti di medici uomini e donne, mentre le donne medico sono più esposte ad aggressioni fisiche. Il dato più allarmante è quello che molti episodi di violenza non vengono neanche segnalati alle preposte perché, allorquando è stato fatto, sono stati sottovalutati e quindi non presi nella dovuta considerazione.
Questo è un errore che non deve essere commesso perché ogni episodio di aggressione contro gli operatori sanitari deve essere considerato un evento sentinella, in quanto segnale della presenza nell’ambiente di lavoro di situazioni di rischio o di vulnerabilità che richiedono l’adozione di opportune misure di prevenzione e protezione dei lavoratori, per questo i medici che sono fatto oggetto di qualsivoglia tipo di violenza devono segnalare l’accaduto in maniera puntuale per far sì che l’attenzione delle istituzioni responsabili della sicurezza sui luoghi di lavoro non si abbassi mai e che si concretizzino azioni atte ad arginare il fenomeno.
Gli operatori sanitari dovrebbero conoscere il concetto di “precauzioni universali della violenza”, che riguarda gli episodi di violenza che possono essere evitati o mitigati mediante addestramento, e dovrebbero poter ricevere una formazione sui rischi specifici connessi con l’attività svolta, inclusi i metodi di riconoscimento di segnali di pericolo o di situazioni che possono condurre ad aggressione e le metodologie per gestire i pazienti aggressivi e violenti. La commissione Pari opportunità dell’OMCeO Lecce ha organizzato nel 2018 un corso di autodifesa per i medici improntato proprio su questi obiettivi.
Dal 25 al 27 luglio 2019 si è tenuto a New York il Convegno del MWIA, Convegno Mondiale delle Associazioni Donne Medico. In una intera sessione dedicata alla violenza contro le donne, l’Italia, rappresentata dalla sezione di Lecce, ha presentato una relazione sulla violenza professionale. La relazione, intitolata Workplace Violence in Emergency Medicine: From Lifesavers to the WorstEnemies a firma Fusco, Gualtieri, Molendini, Tornesello è frutto degli anni di impegno che l’Ordine dei Medici e AIDM hanno riservato a questa problematica.
In tale circostanza ci siamo chieste se fosse un problema solo italiano, ma dalle interviste effettuate ad alcune colleghe di altri paesi abbiamo avuto conferma che il problema è “globale”. In tutti i paesi la sfida alla governance di questa emergenza è aperta ma presenta molte, grandi difficoltà. Innanzitutto bisogna riuscire a capire il motivo per cui gli atti di violenza contro i medici si stanno moltiplicando. Il problema ha molteplici sfaccettature ed ha una origine multicentrica, sicuramente il rispetto delle istituzioni è messo a dura prova in un mondo in cui c’è una richiesta di salute sempre crescente, che si scontra spesso con carenze strutturali e organizzative.
A questo si aggiunge la mancanza di conoscenza da parte dei cittadini delle regole che impediscono la prescrizione di prestazioni o farmaci non erogabili o non rispettose di protocolli legislativi ben codificati. A questo proposito, per cercare di colmare alcune delle distanze tra i cittadini e operatori sanitari, l’OMCeO Lecce ha predisposto delle brochure divulgative dal titolo “MEDICINANZA – accorciamo le distanze” su temi che possono interessare i cittadini e fare chiarezza su alcuni aspetti della sanità pubblica (corretto accesso ai servizi di emergenza, prescrivibilità e limitazioni di alcuni farmaci con nota, compiti e limitazioni del medico di medicina generale …).
Inoltre, nell’ottica di educazione al rispetto, l’OMCeO , insieme ad AIDM ha ideato e realizzato un concorso per una campagna contro la violenza sui medici, nelle scuole ad indirizzo grafico-pubblicitario della provincia con il duplice scopo di sensibilizzare i ragazzi sulla problematica e farli diventare protagonisti di un cambiamento culturale. Infine nell’ottica di tutelare i propri iscritti l’OMCeO, tramite le iniziative delle varie commissioni e in primis quella sul disagio lavorativo, si è reso disponibile a raccogliere le segnalazioni di aggressioni, al fine di effettuare azioni precise e chiare per ripristinare il rispetto nei confronti degli operatori sanitari e soprattutto, nel caso specifico, dei medici che, dopo un percorso formativo tra i più lunghi e difficili, cerca di garantire, sia pure tra mille difficoltà, le cure più adeguate per la salute di tutti.

Medico di Medicina Generale
Delegata Regionale Associazione Italiana Donne Medico

Medico di Medicina Generale
Responsabile Commissione Pari Opportunità
OMCeO Lecce