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Era l’estate del 1972, quando un pomeriggio l’ho incontrato per la prima volta in ospedale, in Rianimazione, il luogo dove ha trascorso gran parte del suo tempo e dove sicuramente ha dato il meglio della sua vita.

Medico esemplare, impegnato in prima linea a salvaguardare la salute di chi in lui riponeva fiducia e speranza. Si è sempre speso per “il Malato” sia in Sala Operatoria che in Rianimazione, binomio perfetto in quegli anni insieme al Prof. Antonio Gismondi.

Professionisti dal carattere diverso, ma certamente complementari che hanno saputo concentrare le loro energie per dare “dignità” ad una disciplina specialistica, arrivando ad includere altri importanti settori come la Medicina Iperbarica e la Medicina del Dolore. 

In sala operatoria il suo sguardo attento e la sua profonda conoscenza del mestiere individuarono la necessità di una nuova figura professionale che garantisse sicurezza sia durante la gestione della routine chirurgica che dell’emergenza: l’infermiere dedicato di anestesia.

Nel 1982 viene istituito nell’ospedale V.Fazzi il 2° Servizio di Anestesia e Terapia del Dolore di cui Lui era il Primario. E’ stato sicuramente il pioniere nel Salento e molto ha contribuito a far conoscere e a divulgare la Medicina del Dolore, sia in Ospedale che con i MMG sul territorio, avendo intuito che “l’Ospedale senza Dolore” era per lui un traguardo da raggiungere per migliorare l’outcome del pz chirurgico e del processo assistenziale. Assistere il pz con dolore cronico benigno e/o oncologico era l’obiettivo del suo quotidiano senza mai sostituirsi ai MMG, ma coinvolgendoli e suscitando interesse con seminari e incontri formativi. Prodigo sempre di consigli e con il suo spirito arguto rendeva piacevole ogni suo suggerimento. 

Si è dedicato nella gestione delle tecniche anestesiologiche per il cesareo, investendo passione, tempo e stimolando noi collaboratori nell’utilizzo di procedure locoregionali che rendessero la donna sveglia e partecipe durante la nascita del proprio figlio (versus la comune anestesia generale). Altro aspetto importante in quegli anni ha rivestito l’impegno per far conoscere la possibilità di praticare la parto analgesia nelle pazienti che ne richiedevano l’utilizzo coinvolgendo sia i ginecologi che le ostetriche. Erano le premesse per la nascita in sicurezza del “Gruppo Parto” nel P.O. V Fazzi.

Era sempre pronto a colloquiare e a dibattere su argomenti medico scientifici per ottimizzare il lavoro dei suoi assistenti. Tutti ne traevamo vantaggio perché il vero “maestro” è colui che spiega con semplicità il suo sapere.

Di lui rimane una traccia indelebile e difficile da dimenticare, sempre disponibile al confronto con i suoi collaboratori anche nei momenti difficili e con lo sguardo rivolto al bene del paziente. Nonostante il suo ruolo, nei momenti di socialità era sicuramente un amico sincero e curioso, maestro saggio e rispettoso delle opinioni altrui, severo e al tempo stesso paterno, inclusivo al confronto intelligente, capace di essere presente pur rimanendo a volte, un passo indietro, fiero nel trasmettere il suo sapere. Uomo di altri tempi, educato, colto,

 e galante, un uomo per bene.   (Sandro Marulli)

Inaugurazione della prima Rianimazione del Vito Fazzi nel 1967 (prof. Gismondi al centro della foto, il dr. Gaballo il primo a destra) –   da “Gli Ospedali di Lecce “ di Luigi Alfonso (Edizioni Del Grifo)

 

Il dr. L. Gaballo ed il prof. A. Gismondi nella prima Rianimazione del Vito Fazzi – da “Gli Ospedali di Lecce“ di Luigi Alfonso (Edizioni Del Grifo)

 

Dr. Luigi Gaballo

(1938 – 2021)

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