Numero 2 – 2021
Scritto dal Prof. Rosario Antonio Polizzi
INTERVISTA AL PROFESSORE ROSARIO ANTONIO POLIZZI
Abbiamo chiesto al Prof. Polizzi quali sono a suo parere i punti di forza e i punti di debolezza del sistema formativo italiano nella Facoltà Mediche. Con la competenza che gli deriva dalla sua lunga carriera universitaria e dall’attività svolta in sede istituzionale, il Professore ha sottolineato soprattutto i principali punti di debolezza del vigente sistema formativo: i piani di studio e di formazione sono sganciati ed ignorano le richieste di salute espresse dai territori e non prevedono una sufficiente conoscenza delle nuove tecnologie.
“Bisogna da subito operare sulla modifica dei piani di studio delle scuole di Medicina per renderli più attuali e più aderenti alle nuove richieste di Salute espresse dai territori: più medicina territoriale e più dimestichezza con la nuova tecnologia”. Polizzi ritiene indispensabile un contatto con la clinica più precoce e continuativo, che preveda lo sviluppo di una adeguata esperienza nelle strutture del Servizio Sanitario Nazionale. “Una maggiore frequenza nei reparti con un coinvolgimento degli Ospedali di insegnamento”. Inoltre ricerca, insegnamento e assistenza clinica dovrebbero essere costantemente embricati nella formazione del medico e nel suo percorso di specializzazione. A tal proposito sarebbe opportuno prevedere, afferma, “un maggior numero di borse di Scuole di Specializzazione per abbattere l’imbuto formativo tra conseguimento della laurea ed ingresso nelle Specializzazione”. Nella formazione del medico del futuro l’Università ha un alleato prezioso nel mondo imprenditoriale che certamente è interessato alla “produzione di attrezzature regolate dalla Intelligenza Artificiale”.
Il mondo dell’impresa è molto attento a tutte le innovazioni tecnologiche e sicuramente è interessato alla nascita e allo sviluppo di una formazione medica ad indirizzo biotech. Il mondo della bioingegneria, dei big-data e delle nanotecnologie deve intercettare la scienza medica umanistica e diventare la nuova frontiera della scienza. Pensare ad un corso di laurea che applica “l’integrazione tra Medicina ed Ingegneria in tutte le sue più variegate branche è un salto in avanti che garantisce il progresso e la proiezione verso il futuro”. Per tali caratteristiche peculiari “Il Politecnico della Salute che sta decollando nell’UniSalento non confligge con le Università della Regione ma è qualcosa di diverso, ha un suo percorso autonomo “.
Nella creazione di questa fitta rete di collaborazioni non deve mancare “il coinvolgimento delle scuole infermieristiche” e lo sviluppo della nuova figura dell’Infermiere di Ricerca. Insomma dovrà svilupparsi un ottimo gioco di squadra. Una nuova Facoltà di Medicina deve naturalmente “instaurare reti di collaborazione con Università straniere”. Al termine dell’intervista il prof. Polizzi conclude: “Il Covid 19 ci ha insegnato che non esiste più una medicina ristretta ad un ambito territoriale o nazionale, ma inevitabilmente essa deve avere un orizzonte mondiale”.

Già Direttore della Cattedra di Chirurgia Generale e Direttore della Divisione di Chirurgia generale – Policlinico Universitario di Bari. Dal 1995 Assessore Regionale all’Università, alla Formazione Professionale, Formazione d’eccellenza, Pubblica Istruzione. Diritto allo Studio, Lavoro, Cooperazione, Emigrazione, Immigrazione. Dal 1996 Deputato al Parlamento fino al maggio 2001, Luglio 2004 nominato componente, come esperto, del Consiglio Superiore di Sanità.
Marzo 2014 Presidente del Consiglio di Corso di Laurea Magistrale in Medicina. Luglio 2018 Coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico Summer e Spring School Università di Bari-presso Ospedali Gallipoli e Nardò, etc.etc.