Perché un nuovo corso di laurea in Medicina e Chirurgia in UNISALENTO? Perché l’OMCeO di Lecce si è battuto con forza e convinzione per questo obbiettivo?
Perché soprattutto esso rappresenta uno degli aspetti più rilevanti e positivi per il nostro territorio?
Dopo molti anni, dopo molte discussioni, dubbi, aspettative e delusioni, se ne riparla da circa 3 anni insieme all’Ordine dei Medici, con rinnovato vigore e argomenti; ma oggi vi è un cambio di passo, impresso soprattutto dal Magnifico Rettore dell’Università di Lecce. Svariate potrebbero essere le risposte adeguate alle domande iniziali; vorrei fissarne qualcuna anche per semplificare e dare sostanza al nostro entusiastico e motivato sostegno.
Il periodo pandemico, nel dramma di una narrazione essenziale dei fatti, ha evidenziato senza molte incertezze che i punti basilari e necessari nella nostra vita e nel nostro tessuto sociale sono rappresentati da salute, conoscenza, comunicazione, alimentazione e sostenibilità economica. Proprio l’emergenza pandemica ha sottolineato come la salute (benessere) sia valore e presupposto cui gli altri si ingranano. Dunque i valori essenziali ed irrinunciabili diventano oggi salute e conoscenza!
Per il nostro territorio avere un riferimento universitario di ricerca, studio, collegamento costante e scambievole con tutto il mondo scientifico rappresenta una sfida e un accrescimento che appare oggi illimitato. Necessario anche considerare che il Salento è un’area così vasta e popolosa unica: non esiste in Italia un’altra di simili dimensioni priva di un corso di laurea autonomo in Medicina e Chirurgia.
Inoltre un gran numero di persone generate dal nostro territorio hanno dimostrato competenze, capacità, professionalità, rigore scientifico, autorevolezza gestionale e talvolta genialità culturale da divenire riferimento consolidato in tanti Atenei sparsi in Italia e nel Mondo.
RICERCA, STUDIO, COLLEGAMENTO CON TUTTO IL MONDO SCIENTIFICO
D’altra parte un numero molto elevato di ragazzi salentini ogni anno partecipa ai test di iscrizione a Medicina e moltissimi frequentano le Università (del Nord prevalentemente), sancendo una frattura con il nostro territorio, incapace di trattenerli offrendo opportunità e vantaggi per la loro e la nostra vita futura. Però oggi un numero sempre maggiore è impossibilitato ad aggregarsi ad una vita culturale presso sedi lontane. Abbiamo infatti assistito per la prima volta ad una riduzione dei candidati all’ingresso a Medicina.
Quante volte abbiamo sognato di raggiungere l’Università degli Studi in Medicina a Lecce! Quanto invece è importante nella dissoluzione culturale di un territorio l’autocelebrazione, la mancanza di un riferimento scientifico costante, immediatamente e facilmente raggiungibile; quanto è rilevante la mancanza di un metodo scientifico che diventi scuola per indicare nella realtà vissuta criteri condivisi, guida nell’azione e nel pensiero medico?
Nel futuro d’altra parte diviene sempre più rilevante la ricerca, come applicazione universitaria concreta e quotidiana nelle necessità tecnologiche e scientifiche di sviluppo.
Il Corso di laurea in Medicina e Chirurgia di Lecce è però qualcosa di più: ha un contenuto biotecnologico e bioingegneristico di rilevanza davvero unica. Si tratta del primo Corso di Laurea con tali caratteristiche presente nell’Università pubblica italiana. Ciò comporta almeno due aspetti. Si parla di un Corso che risponde ad una domanda assolutamente pressante rivolta al mondo scientifico: una sfida imperdibile per l’Università italiana. Non solo; la curvatura “Medtec” offre al prodotto educativo e culturale uno spazio di azione assolutamente interessante e inusuale.
Trae origine “culturale” da ciò che Unisalento ha realizzato negli anni (basti pensare a Biotecnologie, all’Istituto di Nanomolecole di rilevanza internazionale) ed è progettato verso una nuova dimensione universitaria: il Dipartimento biotecnologico di Salute, che rappresenta un contorno entro cui potranno trovare la giusta collocazione una serie di attività correlate, interagenti, una architettura organizzativa che meglio risponde alle esigenze in rapporto con la complessità di processi, innovazioni e governo delle tecnologie, alla gestione dell’ampio spettro di professionalità e competenze, allo sviluppo di efficacia ed efficienza dei servizi offerti.
Ma tutto ciò è sostenibile? Da un punto di vista concettuale una risposta adeguata ad una domanda rilevante e pressante presente nel territorio non può non essere “sostenibile”. Tuttavia la sostenibilità economica di una innovazione deve basarsi su una autonomia economica, gestionale e finanziaria. Si deve considerare l’autofinanziamento degli iscritti e il supporto di chi sostiene il progetto, traendone un vantaggio immediato o potenziale.
Unisalento in primis che è riuscita grazie al suo Rettore a trovare un forte legame di intesa tra le varie componenti, superando interessi contraddittori e asfittici. La ASL di Lecce con una importante e pronta disponibilità, la Regione Puglia con un concreto impegno immediato già deliberato, il privato (coinvolto con intelligenza nel progetto). Attendiamo il passo più importante dello Stato nazionale (già espresse alcune importanti premesse) e la partecipazione delle Autonomie locali, che trarrebbero grandi vantaggi, non solo da un “indotto culturale” che aprirebbe le porte di Lecce al Mondo.
Perché e come l’OMCeO di Lecce? Per molti decenni Medicina è parsa un sogno proibito. I motivi principali dei reiterati fallimenti sono stati la conflittualità, la paura di un serrato confronto, il disdegno antico di un metodo. Oggi tali impostazioni sono messe all’angolo dalla nuova concezione ordinistica: Medicina non è “una cosa bella, ma inutile”; inutile è solo la vita di chi non sa sognare! Proprio l’Ordine rappresenta invece il centro garante di un rinnovato orgoglio professionale per i Medici del territorio salentino, che finalmente dimostrano di saper superare il marginalismo senza futuro, di aspirare ad un livello che abbia come costante e presente riferimento la trasmissione della scienza, la verifica e la ricerca di nuovi percorsi, la condivisione di modalità, tecnologie, procedimenti, competenze, conoscenze tradotte in educazione e gestione di un processo complesso come quello alla base di una sanità necessariamente “nuova”.

Presidente OMCeO Lecce