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GIOVANNA ZAURINO, MEDICO E CANTANTE, RACCONTA LA SUA ORIGINALE ESPERIENZA DI VITA

La dr.ssa Giovanna Zaurino svolge la sua attività di Medico presso il Distretto Socio-Sanitario dell’ASL Lecce in qualità di responsabile dell’Assistenza Domiciliare Integrata, profondendo competenza pazienza ed umanità. Interfacciandosi con medici di MG, specialisti territoriali e ospedalieri, infermieri, assistenti sociali ed ammalati con i loro familiari, affronta e risolve, giorno per giorno, piccoli e grandi problemi in un settore così delicato come quello dell’assistenza domiciliare.

Giovanna ha l’hobby del canto. In verità è qualcosa più di un hobby, perché la sua voce è molto apprezzata da coloro che hanno avuto la possibilità di ascoltarla. Il “canto” è appunto il protagonista dell’intervista che le abbiamo chiesto.

Giovanna, partiamo dalle domande più ovvie. Quando hai iniziato a cantare? Come è nata la tua passione per il canto?

La mia passione per il canto è nata sin da piccola perché in casa le mie giovanissime zie “ye-ye”, sorelle di mia madre, tecnologiche negli anni ’60, ascoltavano musica da un mangia- dischi, e di conseguenza anch’io ascoltavo e riascoltavo a tutto volume le canzoni di Rita Pavone, di Mina, Morandi, Patty Pravo, Little Tony, etc. E’ stato allora che ho iniziato ad imitare Rita Pavone e ci riuscivo bene tanto che un giorno dei rappresentanti di corredo (ditta Paoletti) che vendevano porta a porta, mentre parlavano con mia madre hanno sentito riecheggiare una voce…..la mia ….e a tutti i costi  hanno chiesto a mia madre che andassi  come mascotte  a Grosseto per rappresentare la Regione Puglia nella  serata finale di una gara nazionale canora  Paoletti … naturalmente ha vinto la Puglia e con la Puglia la sua mascotte. Avevo solo 10 anni appena compiuti, ospite d’onore della serata fu Jonny Dorelli, era presente Padre Ugolino, Patron dello Zecchino d’Oro, ma avendo appena compiuto 10 anni, ero ormai “troppo vecchia” per lo Zecchino d’ Oro.

Ci furono poi altre occasioni nelle quali fu per te possibile esibire le tue capacità canore

 In quegli anni varie associazioni, sia nella mia cittadina natale (Martina Franca) che in altre cittadine della Valle d’Itria organizzavano dei festival canori ai quali partecipavo classificandomi spesso al primo posto, talvolta al secondo o terzo, ed ancora conservo le Coppe e ed i Trofei vinti in queste manifestazioni.

 I tuoi successi erano circoscritti alla Puglia?

Nel 1969 partecipai ad un festival nazionale, il “Festival dei Due Mari” a Bibione (Veneto) e mi classificai al sesto posto. Presentatore era il mitico Nunzio Filogamo.

Grazie poi ad un rivenditore di strumenti musicali del mio paese fui ingaggiata da una band calabrese di Cerchiara Calabra, per esibirmi in estate nelle feste di paese…. ero presentata come “la Rita del Sud”,  avevo 12-13 anni…..imitavo Rita Pavone.

Quale è stata la tua esperienza più qualificante?    

A 15 anni entrai in un gruppo di Taranto “I 4 del SUD”, gruppo famoso per aver partecipato al Cantagiro… così per 3 anni insieme ad un’altra ragazza ho fatto parte di questo gruppo esibendomi, in estate e per un mese, in un night Club di Casamicciola ad Ischia come complesso di spalla di Fred Bongusto e Peppino di Capri.

Durante l’inverno, nei week end, ci esibivamo   in un Night Club di Taranto il “Red Sky”, e poi ancora al Lido Mon Reve di Taranto, alla base americana Nato di san Pietro Vernotico, al Tennis Club di Lecce.

Con questo gruppo che mi ha formata ho cantato brani di Sergio Mendez, Burt Bacarach, Mina, Fifth Dimension, i Domodossola, etc.

Da allora ho coltivato l’ascolto di mostri sacri della musica internazionale, Diana Ross, Barbara Streisand, Aretha Franklin, Billie Holiday, Sarah Vaughan, Dionne Warwick, Witney Huston, Joan Baez, Jackson Five, Isaac Hayes, Stewie Wonder, Beatles, Mina etc

L’inizio dei miei studi alla Facoltà di Medicina all’Università di Parma coincise col passaggio dalle esibizioni dal “vivo” alla disco music e al play back…… così accompagnandomi con la chitarra suonavo e cantavo solo per gli amici……

Poi, da Medico, hai incontrato a Lecce – dove lavori ed hai famiglia – altri Medici con la stessa tua passione.

 Una volta laureatami sono tornata in Puglia… ho messo da parte l’arte per dedicarmi alla mia professione ed a crearmi una famiglia, ma dentro di me il fuoco sacro ardeva sempre tant’è che finalmente ho conosciuto Ennio Brunetta e da allora (più di 30 anni fa!!!) insieme abbiamo organizzato spettacoli e partecipato a tante Jam session…. altri amici colleghi ci hanno sempre supportato come Artemio Martina, Elio Romano, Dario De Giorgi, Fulvio Murciano.  Permettimi di ricordare con grandissimo affetto Dario, Elio e Fulvio scomparsi prematuramente.

Nel 2002 jam session ogni domenica sera ad Arnesano al Palazzo Marchesale, e con Ennio ed Artemio creammo una scuola di musica con la partecipazione di Guido di Leone (chitarrista jazz), Paola Arnesano (insegnante di canto), Francesca Leone (cantante e insegnante), etc

Nello stesso periodo ci fu l’incontro con Dario de Giorgi (batterista), con Roberto Romanello (bassista), con Cesare De Fiore (pianista) e realizzammo   un mio desiderio, quello di creare una Band di Medici il “Giovanna Zaurino Quartet” che dal 2006 ha partecipato a diverse serate di Beneficenza e organizzato spettacoli musicali.

Insieme a Cesare De Fiore nel 2016 siamo stati selezionati, a livello Nazionale, come Medici artisti e abbiamo partecipato alla serata di beneficenza organizzata dalla FNOMCeO al Teatro Margherita di Roma, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede a Roma della FNOMCeO.

Quale il tuo genere preferito? 

La musica “leggera“ è la mia inclinazione naturale:  io comunque amo cantare di tutto dal pop al blues, al rhithm and blues, country,…..

Miquel De Cervantes, nel suo Don Chisciotte della Mancia, circa cinque secoli fa, affermava che “ Chi canta spaventa tutti i mali! “Nella tua duplice veste di cantante e di medico, ritieni di poter consigliare il canto come se fosse un farmaco? 

In effetti diversi studi hanno documentato effetti favorevoli del canto sulla coordinazione della respirazione e della deglutizione. Non solo. Il canto facilita il rilassamento muscolare, stimola il sistema immunitario, allena la memoria contrastando il declino cognitivo dell’anziano, ha un effetto di controllo dell’ansia e delle emozioni. In sintesi, il canto fa bene ed allontana le malattie. 

.“Canta che ti passa”. Il canto è anche un potente antidepressivo. Già Giovanni Verga nei Malavoglia dice che “chi ha il cuore contento sempre canta”. Ma è anche vero che “non  si canta perché si è felici; si è felici perché si canta” (William James).  

Il canto rende felici già per il solo fatto che cantare è liberatorio.  Si canta per malinconia, per gioia, per dolore ed è come liberarsi …parlare del proprio stato d’animo…il canto è utile nell’elaborazione di un vissuto interiore…. molte volte diventa quindi catartico. a prescindere dal momento che si vive, e per me la musica è il leitmotiv della mia vita…. che mi aiuta a vivere il quotidiano con più energia e a resettarmi tutti i chakra, i miei centri energetici. Quando cantiamo ci concentriamo su un suono o una melodia e smettiamo di pensare ai problemi della vita quotidiana.

Ricordo a tal proposito una affermazione di Domenico Modugno “la canzone è un momento di grande felicità. Io voglio cantare la felicità, anche se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo credere che esista “. Non vi è dubbio pertanto che il canto, come la musica in genere, è un potente antidepressivo, migliora l’umore, combatte lo stress quotidiano, e, d’altra parte, si sa da tempo che la musica libera serotonina ed endorfine.

Canto come “comunicazione”Roberto Vecchioni ha detto “Gli uomini cantano quando le parole non bastano”. Quindi il canto avrebbe un effetto facilitante sulla comunicazione. Da qui forse l’espressione popolare “adesso gliele canto quattro”. Ritieni anche tu che con il canto è possibile esprimere concetti ed emozioni che è impossibile o difficile esprimere con il semplice discorso?  

Certamente. E’ più facile esprimere un concetto cantando poiché la melodia lo imprime prima e più a lungo nella memoria…. la musica facilita la comunicazione, è  essa  stessa “comunicazione”.  La musica comunica molto di piu’ e più velocemente delle parole…… Già durante il periodo di gestazione il bambino riconosce l’intonazione della voce della mamma riconoscendo così di questa anche lo stato emotivo. 

 Secondo Sant’Agostino “Chi canta prega due volte” e la “ Messa cantata” è una messa solenne, e la solennità è data proprio dal canto.  

Certamente il canto arriva a toccare il cuore delle persone più che la parola. Il canto è un linguaggio di gioia.  Non solo. Con il canto, specie con il canto corale, ci sentiamo parte viva di una comunità.

Per Francesco Guccini “basta sentir suonare una canzone per ritrovarsi a cantare insieme, a sdrammatizzare, a condividere“ ovverossia il canto come strumento di socializzazione, come metodo per allargare la cerchia di amici. E’ così? 

Sicuramente il canto, la musica in genere, è un mezzo di condivisione immediato, è come parlare la stessa lingua, è trovare anime gemelle, fratelli separati alla nascita. E’ un volersi bene istintivo. Cantare significa emozionare ed emozionarsi, è comunicare intimamente con chi ascolta, condividere in quel momento il proprio vissuto, rievocare ricordi, crearne altri.

Soprattutto il cantare in “coro” migliora i rapporti con gli altri e aiuta a combattere alcune malattie senili in quanto si è continuamente stimolati a ricordare le parole dei brani e la melodia, superare la pigrizia, fare nuove amicizie. Cantando con gli altri, ci sentiamo “connessi”. 

“Quando senti un ragazzo che canta, fermati e ascolta, perché un cuore che odia non ha canzoni “ . Lo ha detto (Mikis Teodorakis). Per allontanare la cattiveria, la malvagità, bisognerebbe cantare di più ! Secondo te il canto ha veramente questo significato “educativo”, “pedagogico” ? 

Negli anni dello   sviluppo psico-motorio e delle iniziali relazioni affettive e sociali, il canto e l’espressione musicale in genere aiutano a sentire, vivere, comprendere e gestire emozioni; stimolano lo sviluppo cognitivo, il pensiero, il ragionamento logico. La musica sviluppa la capacità di espressione personale   con una maggiore conoscenza di sè e delle proprie facoltà creative, perché vi è correlazione fra gli aspetti basilari della vita umana ovverossia quelli fisiologici, affettivi e mentali, e gli elementi fondamentali della musica cioè ritmo, melodia e armonia. Il canto, e la musica in genere, ha veramente questo importante aspetto pedagogico.

Quando parla del canto Giovanna è inarrestabile, è un fiume in piena, perché la sua passione è incontenibile. Ci fermiamo qui e trascriviamo le sue riflessioni affidandole con piacere  alle pagine di Salento Medico, perché “ carta canta” .

 

 

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