(EMDR: EYE MOVERMENT DESENSITIZATION AND REPROCESSING)
“Non ho mangiato per giorni. Ho avuto molta paura. Anche quando stavo a casa contavo le sirene e avevo fissa l’immagine di un ospedale ferito, come se proprio avesse avuto una ferita che lo tagliava nel mezzo e che sanguinava” (Infermiera in area critica).
“A distanza di 2 anni dalla pandemia, mi angoscia andare al lavoro”, “Mi sento sopraffatto”, “Faccio fatica a staccare la spina”, “Mi sento irritabile”.
Questi sono solo alcuni degli esempi e dei pensieri che hanno caratterizzato lo stato emotivo di molti medici in questi 2 anni di pandemia.
In Italia i cambiamenti radicali nelle routine, le misure di lockdown, i bollettini quotidiani dei contagi e dei deceduti, le testimonianze di operatori sanitali, di sopravvissuti alla malattia e alla morte dei loro cari, avvenuta nel più totale isolamento dagli effetti dei familiari, così come l’isolamento degli operatori rispetto ai loro figli, sono solo alcuni dei tanti aspetti significativi che nel primo semestre del 2020 hanno coinvolto e sconvolto moltissime persone (Maslovaric G., 2020).
Gli operatori sanitari hanno sperimentato nel corso di questa pandemia importanti fattori di stress, in misura maggiore rispetto alla popolazione in generale.
Ciò ha creato un importante cambiamento nella gestione delle relazioni umane. L’uomo è un animale sociale e l’isolamento esperito a causa del COVID-19, a cui siamo ancora e costantemente a rischio, ha attivato una importante insicurezza (all’inizio in parte reale) sull’accesso alle cure ed in generale sul ricevere aiuto. In termini etologici e di sopravvivenza tutto questo si traduce in un’iperattivazione del sistema di attaccamento (attivazione amigdala e sistema limbico), cioè del sistema di ricerca di vicinanza e aiuto in caso di bisogno, anche quando il bisogno non è urgente o addirittura reale.
Tutto questo ha modificato la relazione terapeutica medico-paziente, portando ad un ulteriore sovraccarico delle mansioni mediche e alla necessità e allo stesso tempo difficoltà, di accogliere da parte del curante, tutto l’aspetto emotivo traumatico del paziente, cercando nel contempo di gestire il proprio, avendo appunto la pandemia investito l’intera popolazione.
In quest’ottica il rischio di burnout e disturbo post traumatico da stress, in seguito a traumatizzazione diretta e vicaria, per il personale medico è stato molto elevato (Van der kolk, B. 2015).
In virtù di questo. è stato organizzato e si è appena concluso un percorso di 3 incontri, presso l’Ordine Provinciale dei Medici di Lecce sul sostegno psicologico con EMDR di gruppo (eye Movement Desensitization and Reprocessing) rivolto al personale medico.
Gli incontri sono stati condotti dalla Dr.ssa Laura Corvaglia, psicoterapeuta specializzata in terapia EMDR e dalla Dr.ssa Paola Serravezza, Psicoterapeuta Supervisore EMDR Puglia.
Il corso si è proposto di condividere e approfondire i vissuti emotivi ed eventualmente traumatici, esperiti dal personale sanitario in questi due anni di pandemia e fornire ai partecipanti degli strumenti utili a ridurre lo stress nella propria pratica clinica, con una visione più ampia e completa.
È stata utilizzata la metodologia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro (Shapiro, F. 2000). In origine utilizzato per alleviare lo stress legato a ricordi traumatici, oggi è riconosciuta dall’OMS come il trattamento Evidence-Based elettivo per il DPTS (Disturbo post traumatico da stress). La terapia con EMDR prevede delle procedure standardizzate che includono la focalizzazione simultanea su (a) i vari aspetti (immagini, pensieri emozioni e sensazioni corporee) legati all’evento traumatico e (b) la stimolazione bilaterale che avviene comunemente attraverso la forma di rapidi movimenti oculari o stimolazione tattili alternate.
Nel corso di questo percorso con il personale medico è stato utilizzato in particolare l’EMDR Integrative Group Treatment Protocoll (IGTP), sviluppato nel 1997, per il fronteggiamento di situazioni di catastrofi collettive. Negli anni si è rivelato molto utile in molteplici contesti operativi ed è stato utilizzato per aiutare migliaia di sopravvissuti a disastri di ogni tipo, in tutte le parti del mondo (Maxfiel 2008, p.75).
Nel corso di questa pandemia l’IGTP è stato ampiamente utilizzato in Lombardia e non solo per il sostegno al personale sanitario degli ospedali, ai familiari dei pazienti e a molte altre categorie coinvolte (Maslovaric, G. 2020).
In questo progetto, con i medici leccesi, in una fase iniziale è stato misurato, attraverso dei test standardizzati il livello di stress e burnout, dei partecipanti. In seguito al trattamento, per cui alla fine del terzo incontro è stato effettuato il re-test ed è emersa una diminuzione della sintomatologia da stress lavoro correlato pari al 31,1%.
“L’idea di andare al lavoro non mi angoscia più così tanto”, “Faccio del mio meglio”, “Sono un medico attento”, “Posso contare sul supporto dei miei colleghi”, “Posso gestire ciò che provo”. Da queste citazioni riportare, emerge come ci sia stato un maggiore accesso alle risorse individuali e gruppali, che erano sommerse dai sintomi da stress e da burnout.
Si è potuto osservare come aumentare la consapevolezza del proprio livello di traumatizzazione vicaria e di eventuale sintomatologia da stress post- traumatico, come normalizzare e legittimarsi emozioni congrue con la situazione che si sta vivendo, abbia ridotto l’impatto dello stress lavoro-correlato legato a tutto il periodo della pandemia da Covid-19 e cha ancora in qualche modo condizionava il momento presente.
Inoltre questo percorso ha fornito ai partecipanti di rinforzare utili strategie e risorse per un’adeguata gestione della relazione con il paziente, salvaguardando una relazione terapeutica, rispettosa degli spazi e dei confini fondamentali per garantire un intervento di cura competente ed efficace.
Dr.ssa Laura CORVAGLIA.
Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Practitioner EMDR *
Dr.ssa Paola SERRAVEZZA.
Psicologa.Psicoteraputa.Sessuologa. Supervisore Puglia EMDR *