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Numero 3/2021

Dr. Luigi Cosentino
Dr. Luigi Cosentino

 

SEMPRE IN PRIMA LINEA A DIFESA DELLA PROFESSIONE

Uno straordinario Collega, il dr. Luigi Cosentino, ci ha recentemente lasciato, inaspettatamente. Sempre in prima linea nella difesa dei valori della nostra nobile Professione. Da reumatologo, al fianco dei pazienti, affrontando i problemi di ogni giorno, ogni volta in modo diverso e unico, aggiornandosi costantemente delle innovazioni, anche diagnostiche e terapeutiche che il mondo scientifico proponeva con entusiasmo. Poi la Direzione Medica di vari Presidi Ospedalieri (S. Cesario, Nardò, Copertino), nel momento in cui anche in quegli Ospedali si realizzava quella straordinaria “rivoluzione umana”, che ha segnato la sanità nel nostro territorio negli ultimi 3 decenni. Ci ha lasciato dopo infinite battaglie sull’organizzazione, sulla sicurezza delle cure, sulle infezioni nosocomiali, sulla qualità delle prestazioni, sulla comunicazione, sul rischio clinico, cui questo numero di SM è principalmente dedicato!
In realtà ci hai lasciato la tua cultura, il tuo amore per la vita, il tuo amore per la ricerca, la tua straordinaria capacità di trovare una soluzione, che fosse semplice, rapida e realistica. Ci hai lasciato la tua professione, il tuo senso artistico, la tua insolita e raffinata passione per ciò che è bello, per ciò che è vero! Ci hai lasciato il tuo essere vicino, la tua forte presenza nell’affrontare le questioni in modo diretto, dando risvolti inattesi; la tua disponibilità a comunicare con fermezza e correttezza con politici e medici, con parenti e pazienti, infermieri e amministrativi, trovare le parole giuste per chi vuol lavorare e chi non sa lavorare; intrigo formidabile di freschezza di mente e forza delle idee, ironia e autorevolezza, gentile fermezza e rigore di scienza, simpatia e cordialità, generosità e accoglienza, studio e premura, dietro una scrivania o un tavolo conviviale. Grazie Luigi!

Dr. Donato DE GIORGI

 

dott. Sergio Scoditti
Dr. Sergio Scoditti
Specialista in Malattie Apparato Respiratorio e Cardiologia

UN MAESTRO DELLA PNEUMOLOGIA

Dal 1989 sino al suo pensionamento per raggiunti limiti di età è stato Direttore U.O. C. di Pneumologia (dapprima presso Ospedale Galateo di Lecce, poi presso Ospedale di S. Cesario e successivamente, dal 2007, presso l ‘ Ospedale Vito Fazzi di Lecce).
Relatore in molti Convegni Nazionali, Docente in diversi Corsi di Aggiornamento, autore di pregevoli pubblicazioni in ambito pneumologico, è stato Maestro di pneumologia trasmettendo professionalità e umanità.

Cercherò di scrivere qualche parola per ricordare cosa hai rappresentato per noi in vita e cosa hai lasciato di te. Non è semplice, forse è passato troppo poco tempo, o forse non ci si abitua mai al vuoto. Sei stato un padre esemplare, papà, insegnandoci il rispetto delle regole e dell’altro, hai contribuito con i tuoi fondamenti alla nostra crescita, punto di riferimento costantemente presente e guida nella realizzazione dei valori che ci hai trasmesso. Hai trasferito ad Ele l’amore per la medicina, spronandola negli anni dello studio a non arrendersi di fronte a niente, insegnandole l’arte della pneumologia, e lei con studio e dedizione ti ha reso fiero ed orgoglioso.

Quando ascoltavamo la tua musica preferita, da Barry White ad Ennio Morricone, hai acceso in me la curiosità di comprendere il significato delle parole. E’ grazie a te che è nato il mio amore per le lingue straniere, diventato poi il mio percorso di studi. Ora quella musica non riesco ad ascoltarla, perché mancano troppo le tue bellissime mani che dirigevano il tempo come un direttore d’orchestra. Il ricordo porta con sè un grande dolore, ma è proprio nella sua etimologia che ne ritroviamo il significato più profondo: “re-cor” richiamare in cuore, e così non perdiamo niente di quello che sei stato in vita. L’amore senza riserve per lo studio e la conoscenza, l’alacrità per il tuo lavoro, sono stati fondamento di tutta la tua vita, dedita alla missione che hai portato avanti: curare il prossimo. Con ancora più entusiasmo hai amato noi. Un esempio d’amore verso la tua amata Maura, di quelli che si crede possano esistere solo nei film: unico, dedito, indissolubile. La famiglia al centro di tutto, pronto a correre in nostro aiuto quando ci siamo ritrovate lontano da te.
Mancano il marito, il padre ed il nonno amorevole delle tue tre gioie, Aleksandar, Matija e Marco. Lasci un vuoto che non sarà mai colmato, ma lasci tutto te stesso dentro di noi. Guarderemo la nostra Luna e ci ritroveremo.

La figlia Stefania


Ho avuto sin da piccolo un atteggiamento protettivo nei confronti di mio fratello Sergio, vivace e ribelle, ma nello stesso tempo intelligente ed amabile. Papà Ezio era abbastanza severo e talora non tollerava le sue marachelle, – mi toccava, allora, intervenire per cercare di riportare la serenità. A scuola, con la sua intelligenza e leggerezza nell’affrontare i problemi, ha avuto sempre l’apprezzamento dei suoi insegnanti. Una persona che ha avuto particolare importanza per Sergio, ma anche per me, è stato zio Lello, fratello di mio padre, Medico e specialista in Pneumologia e poi Libero Docente per la stessa specialità. E’ stato lui ad indirizzarlo ad intraprendere, dopo il Liceo Scientifico, la Facoltà di Medicina che ha frequentato a Parma e poi la specializzazione in Pneumologia nella stessa sede universitaria, dove era Cattedratico il Prof. Antonio Blasi, Maestro di Pneumologia ed eminente figura a livello internazionale, coadiuvato dal suo discepolo prof. Dario Olivieri.

Dopo la specializzazione Sergio entrò come interno in Clinica Pneumologica, dove rimase per tre anni sotto la guida prima del Prof. Blasi e poi del Prof. Rescigno. Intanto si era sposato con Maura ed era nata Eliana, futura Pneumologa. Alla morte del Prof. Rescigno fece ritorno in Puglia lavorando presso l’Ospedale Pneumologico Tanzarella di Ostuni, e ad Ostuni nacque la secondogenita Stefania. Nel 1983 lasciò Ostuni per trasferirsi a Lecce, presso l’Ospedale Pneumologico Galateo, dove poi vinse il concorso per il Primariato. Nel frattempo l’acquisizione della specializzazione anche in Cardiologia gli consentì di ampliare le sue conoscenze in ambito cardio-respiratorio. Negli anni seguenti vi su la dismissione del Galateo con il trasferimento di tutti i reparti pneumologici presso l’Ospedale di San Cesario, e poi ancora la sua Unità Operativa fu trasferita presso il Vito Fazzi, dove poi ha lavorato per tanti altri anni, introducendo tecniche innovative in campo pneumologico.

Il tangibile apprezzamento per l’onestà, la competenza ed il rigore con cui ha svolto la sua professione sono stati sempre dimostrati dai suoi colleghi, dai suoi collaboratori e dai numerosi pazienti che si sono nel tempo a lui rivolti. Sono da ringraziare i valenti Colleghi ed alcuni suoi più affezionati collaboratori che si sono alternati al suo capezzale durante il periodo di aggravamento della malattia. Sergio ha voluto morire nel suo letto e nella sua casa, avendo sempre vicini la moglie Maura e la figlia Stefania.

Il fratello Guido

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