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UNA VERA RIVOLUZIONE NELL’USO DI IMPIANTI OSTEINTEGRATI

L’uso di impianti osteointegrati è diventato una comune modalità di trattamento per supportare ricostruzioni protesiche nei pazienti sia parzialmente che totalmente edentuli. Studi prospettici a lungo termine hanno dimostrato la validità della terapia implantare, nel corso degli anni si è passati da metodi di trattamento che prevedevano lunghi tempi di guarigione (3-6 mesi) per consentire l’osteo-integrazione necessaria, allo sviluppo di tecniche, materiali e modalità di trattamento che permettono di abbreviare i tempi di guarigione e/o consentire il carico protesico immediato o precoce degli impianti posizionati.

I dati pubblicati hanno infatti dimostrato la validità del carico immediato o precoce, purché vengano rigidamente soddisfatte determinate condizioni.
Tutto ciò ha portato alla diffusione di entusiastiche convinzioni, soprattutto nell’opinione pubblica, sul fatto che la sostituzione con impianti di denti compromessi o mancanti, sia fra le procedure di maggior successo nell’ambito odontoiatrico. Naturale conseguenza di questa superficiale convinzione è stato l’inserimento di milioni di impianti accompagnato purtroppo da talune operazioni commerciali non corrette.

Tutto questo pertanto deve esser valutato in maniera molto approfondita e con le dovute cautele mancando tuttora infatti parametri definitivi e universalmente validi sulla definizione di successo implantare. A questo va aggiunto che numerose revisioni sistematiche della letteratura, anche le più recenti, ribadiscono che le percentuali di sopravvivenza implantare a lungo termine, non superano quelle di denti adeguatamente trattati e mantenuti, confermando l’idea che la decisione di estrarre un dente naturale dovrebbe essere presa con molta cautela.

Non bisogna dimenticare che anche per gli impianti esiste una patologia correlata (perimplantite) della quale ancora conosciamo piuttosto poco, ma soprattutto non sappiamo ancora come debba esser trattata, non essendoci dati certi sulle modalità, tempi e prevedibilità del processo di guarigione.

INTERESSE SCIENTIFICO O ECONOMICO?

L’attuale interesse per la perimplantite è in forte ascesa, ma sull’argomento ci sono molte controversie su quanto questo problema sia dilagante e quanto seriamente debba esser considerato. Forse perchè una chiara comprensione di come la perimplantite sia diventata un fenomeno dilagante potrebbe uccidere la gallina dalle uova d’oro?

Ci si deve chiedere infatti quale sia la sua reale incidenza, è solo allarmismo o l’emergere di un iceberg? ha un’eziologia legata al paziente o a cause iatrogene?
Sarebbero necessarie delle regole universalmente valide che stabiliscano quali siano i parametri da utilizzare per la diagnosi e il trattamento della malattia implantare prima di determinare la portanza di questo problema. Esiste una notevole disparità fra gli studi di ricerca sull’incidenza e la frequenza della perimplantite, esiste un certo numero di rapporti di serie di casi clinici con protocolli differenti che dimostrano trattamenti di successo di tale patologia, ma con quale prevedibilità e durata nel tempo?

Il successo del trattamento della perimplantite è condizionato dal livello di riassorbimento osseo perimplantare in rapporto alla lunghezza dell’impianto o dalla morfologia del difetto osseo?

Le possibili cause di tipo biologico e/o meccanico sono molteplici ma non ne conosciamo la reale incidenza, pertanto una migliore comprensione di tali problematiche potrebbe essere molto utile.

Attualmente oltre alla distinzione tra mucosite perimplantare e perimplantite, uno dei punti chiave del trattamento è la decontaminazione della superficie dell’impianto, ma nonostante siano stati proposti vari metodi non esiste consenso sul modo migliore di disinfezione e soprattutto sulla prevedibilità di tale trattamento.

Se da una parte esistono incertezze su metodo e prevedibilità di trattamento della perimplantite , dall’altra abbiamo la certezza del grave riassorbimento osseo che accompagna questa malattia, di difficilissima gestione, indicando che si dovrebbe prestare maggior attenzione alla salvaguardia della dentatura naturale ed essere molto più attenti nella programmazione dei piani di trattamento.

 

 

Dott. Pastore Antonio Odontoiatra
Dott. Pastore Antonio Odontoiatra
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