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INTERVISTA AL RESPONSABILE SCIENTIFICO DOTTORE FRANCESCO CICCIRILLO

IL 12 feb 2022 si è tenuto a Lecce Il Convegno Cuore e Droghe (2° Percorso Scientifico Formativo-Divulgativo sulla Diagnosi Gestione e Prevenzione delle Malattie Cardiache da Droga) che ha visto come presidenti il Dr. Giuseppe Colonna (Direttore dell’UOC Cardiologia-UTIC-Emodinamica V Fazzi Lecce), il Dr. Pasquale Caldarola (Vice presidente Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) e il Prof. Marco Matteo Ciccone (Cardiologia UniBA)

Il responsabile scientifico è stato il Dr. Francesco Ciccirillo (dell’UOC Cardiologia-Utic ed Emodinamica, PO Fazzi-Lecce, organizzatrice dell’evento) che da alcuni anni si occupa in maniera specifica di tale tema e che si è fatto promotore all’interno di società scientifiche cardiologiche di iniziative e progettualità in questo campo finora poco esplorato e sottovalutato riguardante l’influenza delle sostanze d’abuso sul sistema cardiovascolare.

Nella parte iniziale del congresso si è dato ampio spazio a relazioni sulla diffusione delle sostanze d’abuso, sul ruolo del medico di medicina generale e del medico del pronto soccorso nella gestione dei soggetti con malattie cardiache da droga, si è parlato degli effetti cardiotossici di cannabis, cocaina, anfetamine, oppiacei e integratori/sostanze dopanti usati dagli sportivi, si è sottolineato l’importanza del considerare le droghe quali fattori di rischio per patologie cardiovascolari, neurologiche e respiratorie. 

Nella seconda parte del congresso sono stati presentati diversi casi clinici per sottolineare l’esistenza delle malattie cardiache da droga e le difficoltà di gestione di questa classe di pazienti che sono state poi alla base dell’istituzione dell’ambulatorio-centro DAHD e del percorso di gestione condiviso tra i cardiologi dell’ambulatorio e i medici dei SerD.

 

Dr. Ciccirillo, quali gli obiettivi dell’evento scientifico?

Gli obiettivi sono di diffondere sensibilità e conoscenza sulle patologie cardiovascolari legate all’utilizzo di droghe e proporre degli schemi di screening diagnosi e gestione di tali patologie in accordo con le risorse locali e con le più recenti evidenze scientifiche.

Perché parlare di malattie cardiache da droga, perché questa puntualizzazione?

La puntualizzazione è importante per sottolineare che le sostanze d’abuso sono responsabili non solo di disturbi neuropsichiatrici o di malattie infettive ma anche di patologie cardiovascolari, poco conosciute semplicemente perché non se ne parla. Puntualizzare è fondamentale anche perché le malattie cardiache da sostanze d’abuso si differenziano dalle stesse malattie cardiache da altra eziologia (vedi dislipidemia, DM) non solo per la causa che le ha determinate o favorite ma anche per la storia clinica, la prognosi, e la gestione terapeutica.

Quali droghe possono favorire l’insorgenza di patologie cardiache?

Tutte le principali droghe possono favorire delle patologie cardiache, tuttavia il rischio è maggiore soprattutto negli assuntori di cocaina, a maggior ragione se questa viene associata ad altre droghe simpaticomimentiche, fumo e ad alcool.

Che tipo di patologie cardiache si possono avere?  

Le droghe d’abuso possono causare o favorire vari tipi di malattie cardiache che possono anche coesistere tra loro quali: ipertensione arteriosa, vari tipi di aritmie, cardiomiopatie, dissezione aortica, arteriti, cardiopatia ischemica, endocarditi, ictus e a volte anche morte improvvisa. Tali malattie sono il risultato prevalentemente di una azione diretta di tali sostanze e si possono instaurare non solo nel consumatore cronico ma anche in quello occasionale e a volte anche indipendentemente dalla quantità di sostanza assunta a maggior ragione se coesistono altri fattori di rischio cardiovascolari o una predisposizione genetica.

Come agiscono le droghe d’abuso a livello cardiovascolare?

Le droghe possono favorire una aterosclerosi precoce e accelerata, dissezione, aneurismi, infiammazione o vasospasmo a livello dei vasi coronarici o di altri distretti. Possono determinare trombosi sia arteriosa che venosa, morte dei miociti con alterazioni della contrattilità cardiaca, dilatazione o ipertrofia del cuore. Possono favorire un danno ipossico e alterazioni dei canali ionici responsabili di vari tipi di aritmie. Favoriscono anche un danno infettivo e non a livello delle valvole cardiache, un aumento della pressione arteriosa e a volte anche ipertensione polmonare. E’ importante conoscere questi meccanismi per la diagnosi e per ottimizzare la gestione terapeutica.

Quanto è frequente il danno cardiaco associato all’uso di droghe?

Al momento non abbiamo dei dati precisi in quanto pochi sono gli studi in merito e il problema non è stato mai affrontato in maniera specifica. Di certo sappiamo che le patologie sono molto più frequenti di quelle che riusciamo a diagnosticare in quanto tali e di quanto possiamo immaginare. Purtroppo sono anche in continuo aumento sia perché si iniziano a vedere i danni in soggetti adulti che hanno assunto droghe nel periodo di gioventù o che ancora le assumono e sia per la maggiore diffusione di droghe nella società.

Perché è importante fare una diagnosi di malattia cardiaca da droga differenziandola da una malattia di altra origine?

Oltre che per fini statistici ed epidemiologici che sottolineerebbero quanti danni provocano alla salute le droghe d’abuso, la diagnosi è fondamentale per la particolare gestione terapeutica di queste malattie e per motivi di prevenzione-riabilitazione. Due piccoli esempi. Sappiamo che alcuni farmaci che noi normalmente usiamo per trattare le aritmie sono da utilizzare con molta cautela o addirittura sono controindicati per le stesse aritmie determinate da sostanze d’abuso. Il rischio di recidiva di un infarto legato a droghe arriva fino al 60% dei casi nei soggetti che continuano ad assumere droghe ed è enormemente più alto del rischio di recidiva di infarto legato ad altre cause. Pertanto se noi non sospettiamo, ricerchiamo e facciamo questa diagnosi difficilmente possiamo consigliare o mettere in atto dei programmi che possono portare il soggetto a smettere di assumere sostanze, sapendo che la sospensione dell’assunzione è proprio la migliore terapia in tutte le fasi delle malattie cardiache da droga 

Quali sono i sintomi con cui si manifestano le malattie cardiache da droga?

I sintomi e i segni sono gli stessi delle varie malattie cardiache su altra base. Si possono avere dispnea e sintomi da scompenso in caso di cardiomiopatia dilatativa, cardiopalmo o alterazioni del battito al polso in caso di aritmie o di tachicardie indotte soprattutto da sostanze simpaticomimetiche. Altro sintomo è il dolore al torace più spesso “benigno e transitorio” ma che a volte può nascondere una patologia respiratoria o una malattia cardiaca da droga come la dissezione aortica o una miocardite. È fondamentale in presenza di dolore escludere una sindrome coronarica acuta, visto che la cocaina aumenta del 24% il rischio di infarto nelle prime ore dopo l’assunzione. Per cui questo sintomo non deve essere sottovalutato nel soggetto giovane adulto soprattutto se dall’anamnesi è emersa una storia di assunzione di droghe d’abuso. Purtroppo in molti casi il danno rimane asintomatico a lungo. E’ stato visto infatti che circa il 7% di soggetti assuntori cronici presentava un importante danno strutturale del miocardio in assenza di sintomi e questo asintomaticità cosi come la sottostima delle diagnosi possono contribuire all’erronea convinzione che le droghe non fanno poi cosi tanto male. Da qui anche l’importanza di individuare presto i soggetti assuntori, che non sono oramai più solo i classici “tossici” per spiegare loro i rischi a cui vanno incontro (la stragrande maggioranza di loro non è per niente a conoscenza delle importanti complicanze cardiache o respiratorie) e istituire dei programmi di screening e prevenzione.

 

Una parte del convegno  è stata dedicata a interventi e progettualità sia in campo medico che nel sociale sul tema della prevenzione e gestione delle malattie cardiache associate all’uso di droghe e dai dottori F. Ciccirillo, G. Colonna, G C. Piccinni (Direttore del dipartimento cardiovascolare ASL LE) e S. della Bona ( Direttore dipartimento dipendenze patologiche ASL LE) è stato presentato sia l’ambulatorio DAHD (Drug Abuse Heart Diseases) per l’osservazione, gestione, prevenzione e studio delle malattie cardiache da droga istituito all’interno dell’UOC di Cardiologia dell’Ospedale Vito Fazzi  sia anche  il percorso pionieristico (al momento unico in Italia) preventivo-curativo e riabilitativo dei soggetti con malattie cardiache e storia di assunzione di sostanze d’abuso basato sulla  collaborazione tra le strutture cardiologiche salentine, l’ambulatorio dedicato DAHD e i  SerD territoriali.

 

Dr. Ciccirillo, quali sono gli obiettivi dell’ambulatorio DAHD per le malattie cardiache da droga?

Gli obiettivi sono:

1) garantire ai soggetti con DUS (disturbi da uso di sostanze) inviati dai SerD  uno screening cardiologico mirato ad una diagnosi cardiologica precoce e ad un trattamento terapeutico tempestivo e fornire loro un monitoraggio cardiologico rispetto alle specifiche condizioni clinico-diagnostiche (Uso di cocaina, altre sostanze psicostimolanti, trattamenti con farmaci sostitutivi e psicofarmaci, presenza di cardiopatia nota) 

2)  prendere in gestione i pazienti con cardiopatia e storia di assunzione di droghe d’abuso  per mettere in atto dei percorsi di cura e prevenzione secondaria e terziaria delle patologie cardiache e dei percorsi riabilitativi che prevedono il loro invio da parte del centro DAHD ai SerD territoriali e un follow-up specifico congiunto con questi per valutare l’efficacia del percorso riabilitativo inteso anche come cessazione dell’assunzione di droghe e supporto per il trattamento di quelle condizioni di stile di vita ad esse associate influenti sulla prognosi cardiologica.

 

3) Predisporre la raccolta e l’elaborazione dei dati derivanti dalle attività cliniche effettuate nell’ambito delle attività congiunte per contribuire alla ricerca in questo campo di interesse poco conosciuto ma molto attuale.

 

Dr. Francesco Ciccirillo

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