Salento Medico Raccoglie le testimonianze di chi ha combattuto in prima linea
Un quid, così piccolo che più piccolo non si può, un quid che non ha neanche la dignità di una cellula, ha improvvisamente infranto muri, attraversato frontiere. Ha distrutto vite umane, ha fatto paura ai più potenti del pianeta. Ha messo in ginocchio l’economia mondiale, ha sconvolto le relazioni sociali e la circolazione di persone e beni.
Ognuno di noi ha avuto la chiara consapevolezza che la distruzione dell’umanità può derivare dall’infinitamente piccolo. Ossia, da ciò che appare insignificante ma che si fa beffa di “tutti” i nostri muri e di “tutte” le nostre barriere. Ognuno di noi ha avuto la sensazione netta che stava succedendo qualcosa di straordinario. Qualcosa che avrebbe cambiato per sempre il nostro modo di essere ed il nostro modo di comportarci. Così effettivamente sarà per coloro che intendono trarre insegnamenti da questa “lezione” della storia.
Forse, purtroppo, non per tutti. Ogni discussione dovrebbe partire dai “numeri” ed i numeri, nella loro elementare semplicità, dovrebbero mettere tutti d’accordo. I numeri della pandemia da Covid 19 relativi ai morti, ai soggetti ricoverati nelle rianimazioni o in altri reparti ospedalieri. Ed ancora ai soggetti positivi trattati a domicilio, dovrebbero, a causa della loro evidenza, mettere a tacere negazionisti , complottisti e no-vax. Tanto silenti nei giorni dell’acuzie quanto logorroici ora, quando finalmente si intravvede la luce in fondo al tunnel.
Ma come è possibile dimenticare l’escalation progressiva e inarrestabile della virosi nel mese di marzo e nelle prime settimane di aprile? La paura di venire a contatto con il virus, la preoccupazione di essere veicolo inconsapevole dell’infezione per i propri cari?
I tratti caratteristici di questa pandemia sono stati rappresentati dalla facilità e rapidità del contagio, dalla gravità delle manifestazioni cliniche ad esordio improvviso ed a decorso spesso fulminante. Ed ancora, dalla inesistenza di terapie efficaci, dalla impossibilità di ricorrere a linee guida o protocolli consolidati. Ed infine, contemporaneamente, dal rischio concreto (e purtroppo talora verificatosi) per il personale medico, infermieristico e di supporto tecnico. Persone spesso prive di idonei mezzi di protezione, di contrarre la malattia durante le pratiche assistenziali.
DUE NUMERI DI SALENTO MEDICO DEDICATI AL COVID-19
Salento Medico ha inteso dedicare due numeri, questo ed il prossimo, a questa terribile esperienza. Ha raccolto pareri e testimonianze di Colleghi che sono stati in prima linea, in diversi contesti. Abbiamo voluto iniziare con il racconto drammatico di due Colleghi che hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze dell’infezione.
Inoltre, riportiamo l’intervento di Sr. Margherita Bramato, Direttore Generale dell’ A.O. Cardinale G. Panìco di Tricase. Ospedale impegnato nel difficile compito di garantire in piena pandemia, nella massima sicurezza, cure non dilazionabili ad ammalati affetti da patologie non covid. Vi sono poi i contributi e le testimonianze di tanti Colleghi che, su fronti diversi, hanno profuso impegno a piene mani in una lotta che sembrava impari con un nemico sconosciuto, invisibile, particolarmente aggressivo.
Nel periodo più buio, il 16 marzo, un nostro collega, Silvano Vitale , si è reso protagonista di una splendida iniziativa. Difatti, egli ha creato una chat, con un nome che esprimeva tutto un programma, “ #DiamociUnaMano “. Questa chat ha da subito ha consentito condivisione non solo di idee e di notizie, ma anche di emozioni, di paure, di speranze .
Anche le tre chat di “Sanità che cambia” sono state luogo d’incontro di competenze ed esperienze diverse. Di scambio di informazioni, di promozione di iniziative. Lo scopo, è stato quello di supportare concretamente coloro che combattevano in prima fila, spesso privi dei necessari dispositivi di protezione. Tutto ciò ha creato catene di condivisioni e di solidarietà.
Inoltre, ha permesso ai colleghi impegnati in trincea, di non sentirsi soli. Di tutto ciò e di tanto altro Salento Medico vuole fare memoria. Perché la Sanità Salentina, con i suoi operatori ai vari livelli di responsabilità, può essere orgogliosa dell’impegno profuso e dei risultati ottenuti. Attraverso il racconto diretto di chi si è reso protagonista in questa emergenza, questi numeri di Salento Medico vogliono lasciare una traccia dell’importante ruolo svolto dai medici salentini in prima linea a servizio della cittadinanza.
