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PENSIERI DI UN GIOVANE MEDICO AL TEMPO DEL COVID

C’è il desiderio di raccontare questo mestiere, le sensazioni che lo attraversano, le contraddizioni che quotidianamente lo nutrono. Se la figura del medico è stata “maltrattata” negli anni passati, sempre più vittima di tagli incresciosi e trasversali: sulle ammissioni alle facoltà, sulle scuole di specializzazione, sulle assunzioni… l’irruenza del virus ha sottolineato la sua necessaria presenza sul territorio.

“Caro Bimbo” raccoglie le lettere scritte da dott. Alberto Zuccalà durante la “prima ondata”, quando il mondo era fermo e gli ospedali traboccavano di domande, di vuoti, di accessi copiosi e imprevisti. Quando ci chiamavano “eroi” e i turni per alcuni non finivano mai.  Sono ricordati gli avvenimenti più importanti, che nella narrazione non restano tali: Alberto apre alla riflessione, alla speranza, all’opportunità: inizia da essi ma non si ferma in essi. Li trasforma. Nelle pagine sono racchiuse tutte le emozioni che abbiamo attraversato “senza mai perdere la capacità di afferrare la bellezza là dove era possibile trovarla”.

La raccolta si apre con la lettera contenuta nel video “Caro Bimbo, lettera dal 2040”, che l’autore ha girato con la sua telecamera mentre andava al lavoro, in macchina, tra le strade deserte, in ospedale… che ha raggiunto oltre 40.000 visualizzazioni in pochissimo tempo.  Il libro ha avuto grande riscontro di lettori fin dal primo momento per la grande popolarità social di Alberto, presente quotidianamente con le sue vignette e le sue riflessioni, ma ha raccolto consensi anche da molti scrittori noti e apprezzati, che già lo conoscevano per il suo apprezzatissimo impegno editoriale, la sua invenzione, “Le Graforecensioni”: Massimo Gramellini, il primo di altri nomi.

Ogni medico porta con sé momenti indimenticabili del suo mestiere, parole che si annidano dentro e non vanno più via, immagini che si stampano negli occhi e tornano vivide anche nel buio più grande. Alberto tenta di raccogliere quelle che il tempo del Covid suscita in lui, la sera, a fine giornata, quando la televisione aggiorna i cittadini e il cuore batte anche per incertezza.

Scrivere ad un bambino è innanzitutto un’occasione per fare memoria, per ricordare che per quanto il mondo possa essere sognato e bello, talvolta offre dure battaglie alle quali non possiamo sottrarci. Non per questo, però, la fatica della vita ha meno valore, anzi, si arricchisce di giorni nuovi, prospettive, sperimentazioni che diventano un nuovo bagaglio.

Nel 2040 questo tempo sarà solo un lontano ricordo. Ci saranno tante fotografie e tanti titoli di giornale a documentare le difficoltà negli ospedali e fuori di essi, ma provare a farlo dal silenzio di una stanza identica a quella di tante altre, nell’ordinario, nella forma semplice di un diario, utilizzando quindi un linguaggio ironico e tenero, rivolto a quei bimbi che nel 2040 non lo saranno più o inizieranno ad esserlo, è l’inizio di una narrazione che il Radiologo leccese, in servizio presso il poliambulatorio “Cittadella della Salute” dell’ASL LECCE, ha prodotto per noi affinché non resti il ricordo del dolore, ma la speranza verso futuro più attento nei riguardi della sanità e la salute di tutto il settore, di tutti noi quindi: pazienti e operatori.

L’ordine professionale ha desiderato invitare l’autore per un’intervista, che è disponibile su “Medicina in Tv” la web tv dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Lecce. (la redazione) Il libro è acquistabile solo su Amazon.it in formato Kindle e-book o Cartaceo al seguente link

 

https://www.amazon.it/dp/B08PJKJDXB

 

dott. Alberto Zuccalà
dott. Alberto Zuccalà
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