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A COLLOQUIO CON IL COLLEGA PIERO CONTE, “BASSO LIRICO”

Il “belcanto” indossa il camice e regala emozioni. Una esperienza inusuale ma affascinante che del collega Piero Conte il quale ci racconta questa passione per la lirica e come si concilia con la professione.

D) Caro Piero, a quando risale la tua passione per il canto lirico?

R) Ho sempre avuto sin da ragazzo la passione per la musica, infatti avevo un complesso e suonavo la batteria. E’ solo nel 2007 che ho riscoperto la passione per ” il belcanto ” con l’ingresso nel coro dei cantori d’ Ippocrate.

Sempre nel 2007 ho avuto l’occasione di conoscere una grande donna, il soprano Vanna Camassa, allieva del grande Tito Schipa, la quale mi ha dato la spinta e la consapevolezza d’intraprendere il percorso di cantante come “basso lirico”, intravedendo in me delle qualità che non pensavo di avere.

Certamente non è stato semplice in quanto c’è voluto impegno e assiduo studio nonostante l’impegno lavorativo. La Maestra mi predisse che un giorno sarei stato molto apprezzato per la potenza e il particolare timbro della voce e mentre diceva questo mi puntava l’indice verso la gola dicendomi “la tua forza ce l’hai qui “.

Così ho esordito il 30 settembre 2007 nella chiesa di Ruggiano di Salve insieme con altri cantali lirici professionisti. Da allora mi sono esibito in diversi concerti diretti dalla mia maestra e concerti con i Cantori d’ Ippocrate allora diretti dal Maestro Nicola Germinario.

Purtroppo nel febbraio 2009 è venuta a mancare la mia cara Maestra ed è stato un periodo buio perchè avevo perduto la mia guida. Comunque dopo alcuni mesi ho trovato il coraggio dentro di me e ho ripreso gli studi con il baritono inglese Michael Aspinal, docente al San Carlo di Napoli e successivamente con il mezzosoprano Rosanna Mancarella con il grande supporto della pianista Marilena Begotti docente presso il Conservatorio di Lecce. Attualmente continuo a studiare e a cantare in concerti lirici di cui l’ultimo il 30 ottobre u.s. presso il Teatro del Convitto Palmieri di Lecce in occasione della celebrazione del decimo anno della scomparsa della Maestra Vanna Camassa.

D) Tu sei un “Basso”. Che differenza c’è con le altre voci della lirica?

R) Il basso possiede le note più gravi, precisamente io sono un basso profondo riuscendo a raggiungere note sempre più gravi. Il tenore, invece, possiede un registro vocale più acuto. Il baritono ha un timbro grave ma intermedio tra il tenore ed il basso.

D) I tuoi modelli di riferimento?

R) Nello studio del canto lirico ho come modelli di riferimento principalmente Cesare Siepi e Carlo Colombara, entrambi bassi verdiani.

D) Hai avuto apprezzamenti da parte di musicisti professionisti?

R) Sono imbarazzato a rispondere a questa domanda anche se sinceramente e umilmente devo ammettere che ho riscosso apprezzamenti ed encomi da parte di numerosi musicisti professionisti, tra questi ricordo il Maestro prof. Antonio Serrano, famoso pianista, anche da parte di musicisti orchestrali e dagli stessi direttori del coro dei Cantori d’ Ippocrate compresi i miei maestri di canto. Inoltre ho ricevuto i complimenti da parte di Al Bano con il quale, il 10 luglio 2014, ho cantato su Rai 1 in occasione della trasmissione “l’estate in diretta”.

D) Cosa rappresenta il canto per te?

R) Il canto per me rappresenta libertà dello spirito, libertà di esprimere le mie passioni, le mie emozioni i miei sentimenti al fine di trasmetterli e condividerli con il pubblico. In ultimo vorrei dire che devo molto ai Cantori d’ Ippocrate, dove partecipo come corista e basso solista, in quanto sono stati il mio sostegno e mi hanno dato la visibilità esibendomi in diversi ed importanti palcoscenici trattando diversi temi della musica: lirica, classica, napoletana e popolare, attualmente diretti magistralmente dal Maestro Raffaele Lattante e con la direzione artistica del dott. Mino Metrangolo fondatore del Coro.

 

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